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Visualizzazione dei post da giugno, 2012

Tre Anni di Te

Tre anni di te, AmoreMio, con tutto quello che mi hai dato e tolto, con tutta la felicità di ogni tuo primo passo, con tutti i tuoi piccoli dolori e le mie grandi preoccupazioni. Tre anni e non mi sembra vero. Tre anni di un nuovo amore. Tre anni di età bellissima. Auguri piccolo bimbo. Ti bacio, come sempre. AmoreMio.

Riflessioni per L.

Non ci accontentiamo mai del presente. Anticipiamo il futuro perché tarda a venire, come per affrettarne il corso, o richiamiamo il passato per fermarlo, come fosse troppo veloce, così, imprudentemente, ci perdiamo in tempi che non ci appartengono, e non pensiamo al solo che è nostro, e siamo tanto vani da occuparci di quelli che non sono nulla, fuggendo senza riflettere il solo che esiste.                                                                                                                                                                       Blaise Pascal, Pensieri, 1670

Borotalco in mare

Ho paura della mia matura nostalgia, la dura consapevolezza di aver abbandonato una parte importante della vita. E tutte quelle persone e immagini che non torneranno più. Senza averlo potuto immaginare. Il momento dell'addio non è mai stato vero me. Non mi sono mai resa conto potesse essere tale. La salvezza dell'illusione o semplicemente la felicità estrema. Il desiderio del per sempre. Sopravvalutare uno stato d'animo, credere che sia condiviso, la realtà a due colori. Ho avuto i miei vent'anni senza freni, mi sono lasciata trasportare dagli eventi senza controllo, ho creduto nella sincerità e nella gioia del viaggio. Sarei bugiarda se dicessi di non avere rimpianti. Ma la velocità degli eventi mi fa pensare che non avrei potuto fare di meglio. E allora, il ricordo del cielo immenso è dietro l'angolo, le sue stelle mi accompagnano e qualche viso spunta di nuovo. Il mio viso sorride. Sempre e comunque.

Volo senza ali

Sono stanca. Di quella stanchezza che non ti fa andare da nessuna parte. Né di qua, né di là. Avrei voglia di non avere tutta questa afa addosso, dormire un po' di più la notte e stare a casa qualche giorno, per leggere libri e fare tutto quello che mi passa per la testa. Il problema è che potrebbe non bastarmi una settimana. Ci vorrebbe una pausa un po' più lunga. Dovrei resettare il mio cervello, ricominciare ad amare un lavoro e le ore della giornata. Riattivare la fantasia suprema, il motore del mio mondo. Ci vorrebbe uno skateboard, per scivolare e avere l'aria addosso, per tornare quindicenni con le cellule impazzite, cercare di salire i gradini dei marciapiedi senza appoggiare i piedi, senza cadere rovinosamente a terra, rischiando di tornare adulti. Ci vorrebbe una pausa per pensare meno ed essere colpiti dalla sindrome di Peter Pan. Volare senza ali, correre senza affanno, desiderare di essere leggeri. Il potere di amarsi continuamente. Nel tempo del giorno

Cric Crac

Roberto compie tre anni il 10 giugno e ha due occhi azzurri come il cielo. Ride, lo spazio fra gli incisivi è troppo grande, ci passa la punta della sua piccola lingua. Lo vedo giocare e penso che sia un bambino vivace e felice. Poi mi si avvicina, mi dice "Guarda", il suo piccolo dito indice è appena sotto i miei occhi. C'è una coccinella bellissima, rossa, con le zampine piccole. Gli dico che le coccinelle portano fortuna, che sono bellissime  e lui... Roberto la schiaccia tra il pollice e l'indice, la spezza in due e le toglie le ali, con una naturalezza e una semplicità che mi lascia a bocca aperta. Ho sentito il rumore della morte di un insetto, un crepitio leggero, che mi ha permesso di avere un brivido di freddo nonostante i 30 gradi della spiaggia romagnola. Ha ucciso la coccinella con una felicità e una freddezza che non ho mai visto. Ridendo sadicamente. Cric Crac e un po' di fortuna se ne va.

Nella sabbia di Riccione

Che vita. Basta un week end a Riccione per ritrovare un po’ di quella sana euforia goliardica. Ci siamo andati per cambiare aria, per respirare salsedine, per guardare le vetrine e per renderci conto di non poter più avere un invito discotecaro neanche a pagare. Cambia la prospettiva di una città che ti rende sempre e comunque felice, di cui conosci i colli e i ristoranti migliori, di cui conosci le spiagge agitate e le stelle vicine. E sempre ti accoglie, sempre ti ama, sempre ti ringrazia. Terra di casa, con un profumo migliore e odori che volano. Si cresce, si rinuncia al sole in tutti i punti del corpo, si accetta un giro sul trenino della città, per accontentare R. nel bel mezzo di una pioggia insistente, si scavano buche immense in ogni angolo della spiaggia. Sabbia ovunque e luci ancora in testa. Musica che spezza le giornate, così un ritornello veloce.. “…Ho deciso/ di perdermi nel mondo/ anche se sprofondo/ lascio che le cose/ mi portino altrove/ non importa dove/