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Visualizzazione dei post da gennaio, 2015

Non ce ne andremo mai

Bianca, quando il cielo è grigio, scrive così: "[...]Si, mi manchi. E quando manchi non c'è molto da fare. Io aspetto e non so se aspettare che passi o aspettare che arrivi l'abitudine alla mancanza. Non faccio mai nulla, questo è certo. Non cerco aria, non cerco altro, non voglio niente. Aspetto che cosa, non lo so. E' un rapporto univoco, che gestisco. Che poi mi manchi solo tu. Capire che non ti manco, è la prima abitudine o forse è semplicemente che le persone si mancano in modi e momenti diversi. Come le nuvole che girano con il vento, a loro modo. Mi manchi sempre, mi manchi qui, mi manchi solo se capisco di averti perso, per una frazione di secondo, per qualche mese, mi manchi se vedo un aereo che parte, mi manchi quando non so più niente di te, mi manchi se sento freddo, mi manchi quando infilo le scarpe con il tacco, mi manchi quando le parole non arrivano mai, mi manchi quando non trovo più i miei pensieri, mi manchi se penso che, nonostante tutt

Blue Monday

Per esempio la tua vita gira tutto in tondo come gira il mondo, in verità, mentre la mia sta girando in un quadrato, con gli angoli perfetti, che quando ci capiti dentro senti male proprio lì, nella schiena, in basso. Ed è a scatti, come un videogioco degli anni novanta, il pacman che vuole mangiare tante palline comprese la frutta e invece, alla fine, alla fine, viene divorato dal fantasma che sbuca all'improvviso. Scatti così e un silenzio che ormai dura da una vita che poi non è vita ma è solo qualche giorno, qualche ora e qualche istante, che sono così, sola, perché ci voglio stare, perché i momenti non si inventano, perché le cose si devono incastrare e se non si incastrano, il casino è che proprio non si può fare nulla. E fa male sentire di esserti persa, sentire che hanno lasciato ti perdessi, come si perdono le chiavi di casa almeno una volta nella vita. E' l'amara verità. Nessuno si è accorto di nulla. Nemmeno io. La mia vita si è arrotolata su se stessa e nessu

Mamme Volanti

Lei ha gli occhi grandi e neri, i capelli corti le stanno bene, le ridanno la vita. Il dolore lo si trova nella pelle, nelle labbra e nelle espressioni. Si tiene strette le braccia e prega quel genere di Dio che non trova più se non guardando il cielo, alto, sopra la testa, tutte le sere, prima del sonno e la mattina quando il sole si alza senza che gli occhi si siano mai chiusi. Lei è quella donna che nonostante tutto è ancora in piedi, lei è sempre la persona con cui ridevo in spiaggia per i costumi abominevoli delle vicine di ombrellone. E' sempre lei, solo più forte, più grande, con tutta quell'esigenza di vita e di amore che non si aspettava di avere.  E' soprattutto una mamma, che ha stretto forte il suo bambino ovunque, in ogni modo e in ogni dove come a delimitare i confini con il mondo cattivo. perchè ciò che di più terribile può accadere a lei è successo. Lei che ha guardato gli occhi immensi del suo bimbo e gli ha detto vedrai che adesso passa. Lei

Inizio Imperfetto

Libero duemilaquindici. Ho voglia di cose che non faccio mai. Non sono propositi, quelli mi scadono sempre, come i fermenti lattici e le zigulì. Tipo piangere, singhiozzando, con il muco al naso e il fazzoletto pronto per essere soffiato. Quelle cose lì, che prima mi liberavano dal mal di testa. Quei gesti che, se qualcuno ti vede. crede sia successo qualcosa di irreparabile, quelle cose per cui vale la pena, quelle cose - si dice - non corrispondono all'età che sto per diventare. Sono io che raggiungo l'età e non lei che raggiunge me. E' una cosa da osservare, da tenere sotto controllo. La mia età non mi raggiungerà  mai. In questo stato di conformismo obbligato sbatterei la testa contro il muro, come guardarsi allo specchio o guardarsi un po' più da fuori e vedersi meglio di ciò che si è realmente. Come nuotare con la tavoletta nella corsia centrale della piscina comunale. Nessuno te lo dice che sei scemo e che dovresti spostarti in prima corsia ma tutti lo pensa