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Visualizzazione dei post da luglio, 2015

Le tre felicità (di ieri, di oggi e forse domani)

Le cose felici non si raccontano mai. Forse ogni tanto, ma solo ogni tanto. Forse una o due, magari tre. Una volta ho ricordato, ad alta voce, una citazione di qualcuno di cui non ricordo il nome. Diceva così: "Il fascino è bellezza aromatizzata" Ecco. E' ancora così.  - Così come? - Così come vuoi che sia. Questa è una cosa felice, la prima. Ieri sono arrivata all'età che mi spaventa. Un'amica mi dice che non è poi così male, che è un buon modo per guardarsi allo specchio sentendosi completa. - Sei amata. - Si. - Lo sai, vero? - Si. - E' la cosa più importante della vita. - Amare ed essere amata. - Si. - Le due cose, sole e distinte, in una vita, non bastano. - A volte ho paura. - Lo so. Anche questa è una cosa felice, la seconda. Le persone si superano. C'è chi scrive un biglietto anche se fa male la mano. C'è chi manda un messaggio. C'è chi trova un minuto. C'è chi non pensa sol

Luz

Ci sono delle parole che non conosco, che scopro e ogni tanto perdo per poi ritrovare improvvisamente, chiedendomi da quale strana zona del mio cervello derivi. La parola che riemerge dalla penombra, questa mattina alle 5.45, è Luz. La individuo qualche tempo fa divorando  Che tu sia per me il coltello  per poi restarne priva mentre la lettura scorre insaziabile. E' una parola che ha un'origine aramaica, viene utilizzata sia nella lingua ebraica che in quella araba. Ha due significati più o meno simili, per i primi è il mandorlo, albero e frutto, per i secondi è il nocciolo vitale che permette alla pianta di crescere. Ma la cosa che mi ha incuriosita è che per i profeti ebrei è la scintilla della vita che risiede nell'osso sacro, ha una forma triangolare, si trova tra la terza vertebra lombare e il coccige. Si crede sia inceneribile e indistruttibile. Eterna. Resistente a tutto, persino alla vita, al tempo, al fuoco, all'usura, ai dolori. E' ciò che permette la r

La Pianura nella Buca

E' stata una giornata così. Veloce, calda, senza respiro. Per chi abita qui, in questa Pianura nella buca [Francy, lo so, se mi stai leggendo alzerai gli occhi al cielo e riderai], vuole dire solo tre cose: afa, i vestiti che si appiccicano ovunque ci sia pelle (anche dove la pelle non c'è) e  le zanzare. Dicevano che stamattina avrebbe piovuto e invece no. Poi alle 21 è anche saltata la corrente. Tutto è stato buio nel giro di qualche minuto. Sono scesa in giardino a spalmare Autan e il repellente alla citronella. Colpa di questa Pianura, di questa buca e dell'aria che manca. Con le torce in  mano ho cercato i mostri dietro la casa, ho camminato a piedi nudi sull'erba senza sapere dove li avrei appoggiati, mi sono concessa un ghiacciolo bianco, ho fatto le ombre sul muro. Ho aspettato che la luce tornasse sdraiata su una sedia reclinabile. Macchè. Ieri le stelle non c'erano, coperte e imbottite di nuvole grigie. E intanto ancora il caldo, niente aria e l