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Visualizzazione dei post da novembre, 2015

Radici

Qualcuno diceva voglio tornare a casa,  sottovoce o con un filo, di voce e terra. Come se l'odore delle zolle fosse uguale al profumo di zenzero e cannella. Qualcuno diceva che casa non è da definirsi necessariamente in quattro mura. Forse i mattoni si trovano anche su una macchina, su una panchina, davanti ad un lago finto, in autostrada. Forse casa è un profumo, un momento, uno stato, la possibilità di allungare la mano e farsela scaldare. O forse no. Forse quel qualcuno si sbaglia. Forse quello che si voleva dire si avvicinava molto alla neve, al suo profumo, a quello che si prova quando le scarpe affondano e i bambini sono felici. Facevo i pupazzi di neve. Il naso con la carota e gli occhi con i bottoni, in testa il secchiello dell'estate girato all'insù. Infilavo i calzoni nei Moon Boot che se non erano blu forse erano rossi, schiacciavo la neve fino a farla diventare piatta e guardavo la slitta di legno scivolare da una parte all'altra del giardino. Quanti